Racconto dell’intervista rilasciata da Sauro Pellerucci a Radio Onda Verde, media partner ufficiale del festival.

Radio Onda Verde: media partner Fege

A pochi giorni dall’apertura del Festival dell’Editoria e del Giornalismo Emergente (FEGE), in programma a Terni dal 27 al 30 marzo, Sauro Pellerucci, presidente del festival, è intervenuto in diretta ai microfoni di Radio Onda Verde, media partner dell’evento, per raccontare la visione che lo ha spinto a sostenere e rilanciare questo progetto, insieme al founder e direttore artistico Piero Muscari.

Durante l’intervista, condotta con tono diretto e appassionato, Pellerucci ha spiegato i motivi che lo hanno portato a voler radicare FEGE nella sua città, Terni:

“Ho seguito il percorso di Piero Muscari per anni, e quando è arrivato il momento giusto, abbiamo deciso insieme che era tempo di dare al festival una casa stabile. Terni, per la sua posizione centrale, per la sua storia, e per il potenziale culturale inespresso, è il luogo ideale”.

Una nuova sede, una nuova visione

FEGE non nasce oggi: è un progetto che ha già attraversato diverse regioni d’Italia, portando con sé premi, incontri, laboratori e una riflessione continua sul futuro dell’informazione. Oggi però trova a Terni un approdo strategico, grazie all’impegno dell’imprenditore umanista Sauro Pellerucci, fondatore di Pagine Sì! S.p.A. e dell’associazione Io Sono Una Persona Per Bene.

“Credo in una cultura d’impresa etica e sostenibile. Quando ho incontrato FEGE, ho riconosciuto un’idea affine alla mia visione: raccontare l’Italia che vuole costruire un futuro migliore. Un’Italia che c’è, anche se spesso viene ignorata dai grandi media”.

Un festival che parla alle coscienze

Nel corso dell’intervista, il presidente di FEGE ha sottolineato più volte il valore della narrazione costruttiva. Un festival che vuole accendere riflettori sulle buone pratiche del giornalismo, sulle voci emergenti che si fanno strada lontano dai grandi circuiti, ma con qualità, coraggio e indipendenza.

“FEGE è un festival che si interroga sul senso della notizia oggi, sulla sostenibilità dell’informazione, sulla libertà di stampa e sul ruolo delle nuove generazioni. Vogliamo generare un impatto positivo, partendo dal dialogo tra giornalismo nazionale e locale”.

Il coinvolgimento delle scuole superiori ternane è infatti uno degli elementi cardine dell’edizione 2024. Un dialogo aperto con gli studenti per formare cittadini consapevoli e lettori critici, attraverso laboratori, talk interattivi e incontri con giornalisti affermati.

Un festival sostenuto dalla città

Grazie anche alla collaborazione con enti e realtà del territorio – come Fondazione Carit, Biblioteca Comunale di Terni, RAI Umbria, PalaSì! Culture ed Eventi – FEGE si prepara a essere un evento che unisce cittadinanza, cultura e comunicazione.

“La città ha risposto con entusiasmo. C’è curiosità, c’è voglia di partecipare. Abbiamo ricevuto moltissime adesioni, sia da parte degli studenti che dal pubblico adulto. FEGE non sarà solo una rassegna di incontri, ma un vero cantiere culturale condiviso”.

Pellerucci ha anche sottolineato il grande equilibrio con cui sono stati selezionati i giornalisti premiati quest’anno, tra cui Massimo Giletti, Aldo Cazzullo, Piero Marrazzo e Rosamaria Aquino, proprio per il loro impegno nel raccontare “verità scomode”, spesso a costo di isolamento o attacchi personali.

“Non premiamo la fama, premiamo la coerenza, il rigore, la schiena dritta. Il giornalismo, oggi più che mai, ha bisogno di esempi positivi e di volti credibili”.

Un modello di impresa con al centro il bene comune

Il racconto si è poi spostato sulla storia personale di Sauro Pellerucci come imprenditore. Dalla nascita di Pagine Sì! negli anni ’90, con l’obiettivo di offrire soluzioni digitali sostenibili, all’impegno costante per costruire un’azienda fondata su valori etici e trasparenza.

“Il bene comune è l’unico modo intelligente per fare impresa. Se non è sostenibile, non ha futuro. E oggi la vera sfida è proprio questa: far coincidere economia, etica e impatto sociale”.

Un ponte tra locale e nazionale

Nel finale dell’intervista, Pellerucci ha sottolineato la volontà di FEGE di diventare un punto di connessione stabile tra la dimensione locale e quella nazionale, offrendo uno spazio libero e inclusivo dove idee, linguaggi e visioni possano incontrarsi.

“La vera innovazione sta nella contaminazione. Vogliamo fare di Terni un laboratorio culturale che dia voce a chi ha qualcosa da dire, anche se lontano dai riflettori”.

Un primo passo, questo FEGE, che si candida a diventare una piattaforma culturale permanente per la città e per l’Italia intera.
Per scoprire di più sull’intervista a Radio Onda Verde, leggi l’articolo completo e riascolta il podcast.

🎧 Leggi e ascolta su 👉 www.fege.it
📌 Per info sul festival: info@palasi.it